L’assegno unico e universale è legge

L’assegno unico e universale è legge

La misura sarà operativa a seguito dell’approvazione dei DLgs. attuativi. Fonte Eutekne.

La legge 1° aprile 2021 n. 46, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, delega il Governo a riordinare e potenziare il quadro delle misure destinate a favorire la natalità e il sostegno della genitorialità, con particolare riguardo ai nuclei familiari con figli a carico.

Più nel dettaglio, la legge delega istituisce l’assegno unico e universale, in vigore da luglio 2021, dettandone i principi generali e rinviando ai DLgs. attuativi la definizione della relativa disciplina.
L’assegno in esame è un beneficio economico attribuito a tutti i nuclei familiari con figli a carico, subordinato al possesso, in via cumulativa, di una serie di requisiti concernenti i profili di cittadinanza, residenza e soggiorno.

In particolare, per accedere alla misura occorre:
– essere cittadino italiano o di uno Stato membro Ue, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale;
– essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
– essere residente e domiciliato, insieme con i figli a carico, in Italia per la durata del beneficio;
– essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata almeno biennale.

L’accesso alla misura è assicurato per ogni figlio a carico con criteri di universalità e progressività, per un ammontare medio mensile di 250 euro (maggiorato per i figli successivi al secondo), variabile in base alla situazione economica del nucleo familiare come determinata dall’ISEE e dalle sue componenti, tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo all’offerta di lavoro del secondo percettore di reddito nel nucleo familiare.

Il beneficio è concesso al 50% tra i genitori, sotto forma di credito d’imposta o come erogazione mensile di una somma in denaro; in tale ultimo caso, qualora il nucleo familiare sia titolare di reddito di cittadinanza, l’assegno viene corrisposto congiuntamente a quest’ultimo (con cui è dunque compatibile), con le medesime modalità (carta elettronica RdC).
Il beneficio decorre dal settimo mese di gravidanza, sino al compimento del 21esimo anno di età del figlio, ma la legge delega prevede che l’importo sia ridotto per i figli che raggiungono la maggiore età, i quali potranno richiederne concessione diretta.

L’assegno per i figli maggiorenni a carico spetta a condizione che il figlio sia in possesso di almeno uno tra i seguenti requisiti:
– frequenza di un percorso di formazione scolastica o professionale, o di un corso di laurea;
– svolgimento di un tirocinio o di un’attività lavorativa limitata, con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale;
– registrazione come soggetto disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro;
– svolgimento del servizio civile universale.La misura sostituisce anche l’assegno al nucleo familiare

Secondo l’art. 2 della legge delega, l’importo dell’assegno può subire variazioni in relazione ai soggetti destinatari. In particolare, viene prevista un’ipotesi di maggiorazione qualora l’assegno venga erogato in favore di madri minori di 21 anni, nonché una maggiorazione, secondo un’aliquota non inferiore al 30% e non superiore al 50%, per ciascun figlio con disabilità, rispettivamente minorenne o maggiorenne e di età inferiore a 21 anni; l’importo della maggiorazione è graduato secondo le classificazioni della condizione di disabilità.

L’introduzione dell’assegno in esame determina la graduale soppressione delle misure indicate nell’art. 3 della legge delega, tra le quali rientrano l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, il bonus bebè, il premio alla nascita, nonché gli assegni per il nucleo familiare.

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