ZES unica nel Mezzogiorno: sbloccate risorse pari a 1,8 miliardi di euro

ZES unica nel Mezzogiorno: sbloccate risorse pari a 1,8 miliardi di euro

Accesso al credito d’imposta solo con comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate e certificazione del revisore (*).

Il Mef sblocca il credito d’imposta per le aziende che investono nelle zone economica unica nel mezzogiorno.

Il decreto del Ministero per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, emanato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, prevede il credito d’imposta per le aziende che investono nelle zone economiche uniche (Zes) nel mezzogiorno.

Ecco i pilastri principali del decreto:

  1. Ammontare delle risorse: Il tesoretto a disposizione ammonta a 1,8 miliardi di euro.
  2. Periodo di comunicazione: I soggetti interessati devono comunicare preventivamente all’Agenzia delle entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle previste fino al 15 novembre 2024.
  3. Certificazione delle spese: È necessaria una certificazione redatta da un revisore dei conti o da una società di revisione abilitata.
  4. Imprese beneficiarie: Tutte le tipologie di imprese sono beneficiarie, comprese quelle attive nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, pesca, acquacoltura, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e pesca.
  5. Esclusioni: Soggetti operanti nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, trasporti, infrastrutture energetiche, banda larga, credito, finanza e assicurazioni sono esclusi dal credito d’imposta.
  6. Mantenimento delle attività: Le aziende beneficiarie devono mantenere l’attività nelle aree d’impianto per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento.
  7. Spese ammissibili: Sono ammissibili al credito d’imposta Zes unica l’acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature e terreni, nonché l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.

Ricorda che il valore dei terreni e dei fabbricati ammessi all’agevolazione non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Ti serve la certificazione delle spese ?

volazioni per Acquisizioni tra Soggetti Senza Rapporti di Controllo

Ai fini del presente decreto, sono agevolabili esclusivamente le acquisizioni avvenute tra soggetti tra i quali non debbono sussistere rapporti di controllo o di collegamento di cui all’articolo 2359 del Codice civile e, comunque, realizzate a condizioni di mercato.

Limite di Spesa e Credito d’Imposta

Fermo restando il limite complessivo di spesa di cui all’articolo 1, comma 2, il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni indicati nel comma 1, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni al netto delle spese di manutenzione.

Costo Minimo per Agevolazione

Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia inferiore a 200.000 euro.

Entrata in Funzione dei Beni e Rideterminazione del Credito

Se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione.

Se, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni anzidetti.

Progetti di Investimento con Costi Superiori a 50 Milioni di Euro

Per i progetti di investimento con costi ammissibili superiori a 50 milioni di euro, l’importo dell’aiuto deve essere calcolato secondo la metodologia dell’«importo di aiuto corretto».

Ti serve la certificazione delle spese ?

Perimetro geografico – Dal 1° gennaio 2024 è stata istituita la zona economica speciale per il Mezzogiorno – Zes unica, che ricomprende i territori delle regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sicilia;
  • Sardegna.

Entità credito d’imposta suddiviso per regione –Riconoscimento di contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla medesima Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Di seguito la fotografia suddivisa per regione e relativo credito d’imposta.

Abruzzo (zone assistite)

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 35%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 25%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 15%.

Molise

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 55%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 40%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 30 %.

Sardegna

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 55%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 40%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 30 %.

Sardegna (area transizione giusta)

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 60%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 50%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 40 %.

Campania

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 60%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 50%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 40 %.

Puglia

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 60%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 50%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 40 %.

Puglia (area transizione giusta)

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 70%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 60%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 50 %.

Basilicata

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 50%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 40%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 30 %.

Calabria

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 60%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 50%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 40 %.

Sicilia

  • Piccole imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 60%;
  • Medie imprese (fino ai 50 milioni di investimento): credito imposta del 50%;
  • Grandi imprese (e Pmi oltre i 50 milioni di investimento: credito imposta del 40 %.

Cumulabilità – Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento.

Il credito d’imposta Zes unica non è cumulabile con il piano di Transizione 5.0.

Per ulteriori chiarimenti o per ricevere assistenza nella compilazione della domanda, clicca qui e prenota una consulenza professionale gratuita

(*) Fonte Fiscal Focus.

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