L’assegnazione in uso promiscuo dell’autovettura aziendale: fringe benefit non sempre tassabile

L’assegnazione in uso promiscuo dell’autovettura aziendale: fringe benefit non sempre tassabile

Costituisce una prassi di molte aziende l’assegnazione di un’autovettura a uso promiscuo ai propri dipendenti.

I vantaggi sono notevoli sia per i lavoratori, ma anche per le stesse aziende. Si tratta di operazioni riconducibili nell’ambito delle politiche di welfare anche al fine di incentivare i lavoratori dipendenti.

Tali politiche hanno proprio lo scopo di gratificare i propri collaboratori per la bontà del lavoro svolto e di motivarli affinché operino sempre meglio. L’assegnazione delle auto aziendali costituisce un fringe benefit sempre più utilizzato dalle imprese.

Nella maggior parte dei casi l’autovettura aziendale viene concessa al dipendente in uso promiscuo, quindi sia per scopi lavorativi, ma anche personali. L’azienda resta proprietaria dell’autovettura, oppure ottiene la disponibilità della stessa per effetto di un contratto di noleggio a lungo termine o di locazione finanziaria.

Per i lavoratori l’operazione è particolarmente vantaggiosa. Infatti, non è necessario accollarsi le spese di acquisto o noleggio del veicolo; analogamente le spese di manutenzione saranno a carico della società; non è necessario preoccuparsi dell’assicurazione e della tassa di circolazione dell’auto, come pure dei rifornimenti di carburante se viene consegnata in dotazione anche la carta dalla compagnia. Il veicolo può essere utilizzato per gli spostamenti di lavoro nel corso della settimana, ma può anche essere utilizzato per le proprie necessità nel tempo libero oltre all’utilizzo lavorativo.

Deve però considerarsi che il beneficio non è completamente gratuito in quanto il fringe benefit, cioè l’utilità che trae il lavoratore dall’assegnazione del mezzo di trasporto si somma al reddito imponibile e quindi è soggetto a imposizione. L’imposizione è disciplinata dall’art. 51 del TUIR. Tuttavia, anche alla luce delle novità previste nell’anno 2023, parzialmente confermate dalla Legge di Bilancio del 2024 è possibile che in alcuni caso il fringe benefit, in presenza delle condizioni stabilite dalla predetta legge, sia completamente detassato.

I vantaggi, però, riguardano anche l’azienda concedente che non solo può fruire di prestazioni di lavoratori più motivati, ma i benefici riguardano la possibilità di considerare in deduzione dal reddito di impresa costi di ammontare più elevato. Per l’impresa tutti i costi di acquisto (in proprietà, leasing finanziario, noleggio) e tutti i costi di impiego e di custodia delle autovetture concesse in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta sono deducibili nella misura del 70 per cento senza alcuna limitazione. Ad esempio, non si tiene conto del limite massimo di deducibilità per le autovetture detenute a titolo di proprietà pari a euro 18.075,99 euro. Per i contratti di noleggio a lungo termine non si tiene conto del limite massimo pari ad euro 3.615,20 euro.

Nell’anno 2024, però, il benefit potrebbe essere completamente detassato anche alla luce delle novità previste dalla Legge di Bilancio del 2024. Si consideri il seguente esempio:

  • Auto acquistata in data 1° luglio 2024;
  • Auto concessa in uso promiscuo al dipendente dalla data di acquisto;
  • Costo chilometrico tariffe ACI: 0,4222;
  • Emissioni di CO2: 145 g/KM
  • Giorni di percorrenza: 184 (dal 1° luglio al 31 dicembre);
  • Percorrenza da utilizzare per il calcolo (15.000 x 184)/365 = km 7.561,64;
  • Costo percorrenza 7.562 km = 0,4222 X 7562 = 3.192,68;
  • Misura del fringe benefit: 3.192,68 X 30% = 957,80 euro;
  • Benefit in busta paga: 957,80/ 6 (mesi) = 159,63 euro

La legge di Bilancio del 2024 ha previsto, limitatamente all’annualità corrente che i lavoratori dipendenti senza figli a carico possono beneficiare della detassazione integrale dei fringe benefit fino all’importo massimo di 1.000 euro.

Tornando all’esempio sopra indicato il riconoscimento del benefit per sei mesi ammonta complessivamente a euro 957,78, quindi è inferiore al limite massimo che assicura la detassazione. Il benefit quindi risulterà completamente detassato. Tale limite aumenta a 2.000 euro nell’anno 2024 per i lavoratori dipendenti e assimilati con figli a carico. Deve però considerarsi che l’incremento dei predetti limiti è limitato al solo anno 2024. Sarà quindi necessario verificare se saranno prorogati o ridotti nel successivo anno 2025. Intanto, però, le politiche di welfare sono state ulteriormente incentivate.

(*) Fonte Fiscal Focus

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